Quindi, per operare un cambiamento, da dove iniziare se non dai germogli della nostra società? Dal 2016 abbiamo iniziato a mettere le basi di uno dei progetti di Lauter, indirizzando il nostro sguardo verso le scuole. Non puntavamo a realizzare qualcosa definibile con le parole “educazione musicale”: volevamo spingerci oltre, riuscire a catturare l’attenzione dei giovani. Iniziando dal liceo Roiti, che ho frequentato, e continuato poi con altri istituti secondari tra i quali il Carducci, lo Smiling, il Bachelet, l’Ariosto, abbiamo pianificato delle attività per coinvolgere i ragazzi: con la preziosissima collaborazione dei docenti, siamo riusciti a costituire dei Gruppi formati da una decina di studenti, selezionati in base a una serie di criteri ma non sempre musicisti in erba, il cui “compito” era quello di curare l’organizzazione di un concerto negli ambienti del loro quotidiano scolastico, al quale noi siamo stati invitati a esibirci individualmente, e di illustrare ai compagni l’intero progetto invitandoli così a teatro per ascoltare il nostro concerto finale in quintetto. L’impegno profuso è stato oltremodo emozionante e vedere la curiosità e la naturalezza con la quale un pubblico così giovane si è rapportato con dei musicisti di fama internazionale, cercando vie di comunicazione in lingue diverse e comprendendosi sempre, ci ha regalato una felicità inaudita.
Leggi intervista e racconto del progetto Lauter
La gallery di foto del concerto al Teatro Comunale – 13 maggio 2019