Come è logico la nostra conversazione con Silvia Cariani, dell’associazione Autori Diari di Viaggio, organizzatrice dell’omonimo festival in arrivo il 10, 11 e 12 maggio a Ferrara, avviene lungo la strada. Durante una pausa pranzo (sua) nel tragitto in macchina (mia) verso il lavoro.
Quale punto di partenza migliore per un festival che vuole raccontare il viaggio, se non il disegno che si estende verso tutte le forme di racconto di quella attività umana che Baudelaire descriveva così: “Ma i veri viaggiatori partono per partire e basta: cuori lievi, simili a palloncini che solo il caso muove eternamente, dicono sempre “Andiamo”, e non sanno perchè. I loro desideri hanno le forme delle nuvole.”.
– Siamo arrivati al settimo anno di questo festival che nasce dall’idea di mio padre – racconta Silvia – a seguito della partecipazione all’analogo festival francese “Rendevouz Du Carnet de Voyage” che si svolge a Clermont-Ferrand, in Francia (https://www.rendezvous-carnetdevoyage.com/en/) e muove davvero un numero importante di persone, in particolare scolaresche in pullman da tutta la nazione. Anche noi, su questo tema vogliamo impegnarci e coinvolgere i più giovani: già lo scorso anno abbiamo raggiunto i seicento studenti coinvolti. Nella nostra declinazione rispetto ai festival europei analoghi, abbiamo sempre cercato di aggiungere e ampliare quelli che sono i momenti di condivisione lungo le strade della città, andando anche ad inserirci a quella tradizione recente che sono gli appuntamenti in luoghi della città da riscoprire.
Quali sono i luoghi centrali del programma di quest’anno?
Sicuramente siamo felici di inserire in programma gli eventi ospitati all’interno del Museo di Spina, di Palazzo Scroffa che ospiterà la mostra sul tema del Viaggio nella Natura (in collaborazione con Interno Verde) oppure ancora la Sala Estense dove andremo a proiettare “Camminando per Genna” documentario pluripremiato su un racconto di pellegrinaggio di fedeli cristiani in Etiopia, un evento pensato per le scuole. Ci saranno poi alcune mostre collettive legate a tematiche diverse (tre quelle portanti) e diverse mostre personali: quest’anno abbiamo voluto fare uno sforzo e ampliare la selezione delle esposizioni presenti da 35 a 77.
In più ci teniamo a rivolgerci ad un pubblico più ampio possibile, includendo anche i più piccoli attraverso un laboratorio chiamato “Per Mano, in Viaggio” in collaborazione con l’associazione Carpemira, per i bambini dai tre ai sei anni. Il nostro festival non è solo una fredda esposizione: vuole essere un’occasione per avvicinare le persone al viaggio e al disegno.
È una nostra percezione o c’è stato un aumento di interesse intorno alla narrativa di viaggio, come testimonia il successo della collana The Passenger (Iperborea) e di altri eventi legati al viaggio?
Si, qualcosa notiamo: per quanto ci riguarda siamo sicuramente più attivi, anche in termini di comunicazione in rete, e notiamo un aumento di interesse. In particolare parlando dei più giovani si sente il forte desiderio di mettersi in gioco attraverso forme artistiche come il diario e il disegno, senza timori referenziali di nessun tipo.
Il programma è piuttosto ampio e ospita diverse forme di incontro: da quelle collettive ai workshop alle conferenze. Ci sono alcuni eventi da segnalare in modo particolare?
Intanto un concetto identitario: abbiamo scelto, contrariamente ad altre manifestazioni, di non inserire nessun premio monetario all’interno dei lavori collettivi, usanza tipicamente e unicamente italiana, per favorire un reciproco scambio di conoscenze, la creazione di reti e un’ottica legata alla sola componente artistica. Per chi volesse poi avvicinarsi al tema del racconto di viaggio, domenica 12 maggio, durante la mattinata a Palazzo Racchetta (fulcro centrale del Festival), ci saranno otto artisti che racconteranno i loro itinerari attraverso il disegno: chi vuole scoprire questa modalità di racconto avrà modo di capire come funziona.
Un altro progetto a cui teniamo particolarmente: la presentazione del libro che abbiamo realizzato in collaborazione con l’associazione “Cristalli nella nebbia” sugli Ex Minatori della Miniera a Cabernardi (http://www.minieracabernardi.it/miniera_zolfo_cabernardi_miniera_storia.htm) nelle Marche: quando fu chiusa tutti i minatori furono mandati in diverse zone d’Italia, con la creazione di diverse comunità di ex minatori e attraverso il disegno abbiamo il progetto di riunire queste comunità che si sono perdute. Faremo una sessione di disegno nel 2020 all’Isola del Giglio, cercando di riportare insieme molte famiglie che furono allora separate.
Infine, ma non solo: ci saranno le maratone di disegno aperte a chiunque: la prima, sabato, lungo i luoghi dei set cinematografici della città, la seconda tra arte e storia, con un viaggio tra le storie già dipinte in città.
Tutto pronto insomma: la nostra intervista finisce, il festival inizia. Per chi avesse il desiderio di aprire gli occhi al mondo e lasciarne qualche traccia dietro di sé.
Per saperne di più:
https://www.autoridiaridiviaggio.it/programma-2019/
https://www.autoridiaridiviaggio.it/eventi/diari-di-viaggio-festival-2019/