Da qualche mese, nel cielo di Ferrara, a giorni alterni e senza preavviso, si muove sinuoso uno stormo composto da una ventina di pellicani. Sono degli esemplari particolari: alcuni, mentre spiegano le ali, ascoltano hiphop, altri ancora leggono avidamente testi dalle pagine ingiallite e colme di memorie, o scrutano attentamente il paesaggio cercando di individuare delle gemme nascoste.
Sono degli uccelli strani, i pellicani. Non magici, sbrilluccicanti o eleganti, come fenicotteri, ormai icone della moda estiva gonfiabile e protagonisti delle copertine dei social network. Sono proprio uno stormo a parte, diverso, che si nutre prevalentemente di caffè, tisane (non disdegnano le birrette) e svolge le sue attività tra tazze e spazi universitari, nei giardini e nelle camerette al lume di abat-jours impolverate.
Un gruppo eterogeneo per il quale le madri fondatrici, le cui radici affondano in tre differenti paesi, sondano i terreni d’atterraggio e scorgono la bellezza dell’irripetibile, del peculiare.
Non è facile incontrarli in pieno centro, ma noi di Filo abbiamo i contatti giusti. E la cornice bucolica – e botanica – che fa proprio al caso nostro.
Arrivano vestite di fiori e di sorrisi, Lucia Diez e Nicoleta Dracea, le due fondatrici di Pellicano Papers, pronte per svelarci qualche dettaglio sul loro nuovo, brillante progetto. Quella che segue è una lunga chiacchierata intervallata da ghiande volanti e brusii di ruspe invadenti, ripresa da un obiettivo che ci ritrae tra il verde delle serre e i germogli di nuove idee, di alternative e di orizzonti da varcare.
“Il pellicano. Chissà quante volte ne abbiamo parlato… eppure presentarsi ha sempre quella dimensione un po’ caotica. Iniziamo… dall’inizio. Siamo impegnati divulgatori di alternative. Questa è la dicitura che abbiamo utilizzato per sintetizzare i pensieri dell’universo che si cela davanti alle doppie P del nostro nome. Un contenitore, ampio come la bocca dei pellicani, ove frullano indisturbate idee che profumano di cultura, ne coglgono le sfumature, ne indagano le peculiarità oltre i confini del mainstream, del già visto e del troppo esposto.
Il pellicano è una piattaforma online ove menti libere, interessanti e interessate, riversano i loro flussi di idee e le loro passioni nell’obiettivo di condividerle e rendere partecipi i lettori di un mondo spesso sotterraneo o celato, per farlo risplendere sotto nuova luce, inducendo ragionamenti su processi più personali, e l’invito a guardarsi attorno imparando a scegliere sempre liberamente, ma conoscendo le alternative.
Ma andiamo per gradi.
Ci siamo conosciute tra i corridoi della Facoltà di Lettere, Arti e Archeologia di Ferrara, che entrambe frequentiamo. Così, un po’ per caso, ma tanto più per desiderio – e necessità interiore – ci siamo trovate a parlare, spaziando su una serie di argomenti, ma terminando sempre col rivolgere l’attenzione verso temi che generavano una forte insoddisfazione. Dopo lunghe chiacchierate e una buona dose di polemica e caffeina, abbiamo capito che ci stavamo facendo il fegato troppo amaro per stare senza far niente: era il momento di tacere e iniziare a costruire la bellezza che stavamo cercando.
Così, abbiamo pensato di proporre il Progetto Pellicano Papers come un supporto, un veicolo per i nostri ragionamenti, funzionale a contattare altre persone, a formare una comunità che si interessasse di cultura, interpretata da un punto di vista personale, ragionata, non schematizzata come spesso viene diffusa dai media. Ragionandoci, a freddo, in effetti il tutto è partito un po’ come una cosa utopica. Vedevamo tantissime persone intorno a noi, parlavamo e ci trovavamo d’accordo, poi arrivavano tsunami d’idee e una sfrenata voglia di fare qualcosa, di creare un luogo dove lasciare queste persone esprimersi liberamente, regalando loro uno spazio dove sentirsi bene, condividere notizie, passioni, sensazioni, punti di vista.
Se dovessimo scegliere di dar una definizione al Pellicano, potremmo descriverlo come una sorta di meeting point, focolare di sinergie e veicolo di pensieri alternativi dove le scintille creative mettono in moto una serie di dinamiche che coinvolgano le menti sognanti e produttive in un turbinio di volontà nel migliorare la situazione culturale attuale rinnovandola senza sosta, creando, nel contempo, una stretta rete con i lettori. La parola d’ordine è Arricchirsi partendo dal personale e lasciandosi coinvolgere.
Quando eravamo ancora nella fase embrionale del progetto, circa un anno fa, molto spesso si chiacchierava e raccontandoci qualche episodio significativo, ci si accorgeva che tutto ruotava intorno alla cultura. Concordiamo entrambe che la cultura sia uno strumento per aprire la mente, che possa nobilitare, rendere più sensibile, tollerante. Si potrebbe far cultura di qualsiasi cosa. Fortuna nostra, abbiamo trovato, tra le nostre file di amici e grazie ad un efficacissimo passaparola, tanti collaboratori che si sono uniti alla nostra crociata letteraria, consentendo al Pellicano di poter volare alto e di sfamarsi di miliardi di pensieri e riflessioni sulle sfaccettature della società. La scelta di non soffermarci sulla cronaca non è casuale: le nostre voci parlano di ciò che li appassiona, arte, musica, letteratura, memorie… di qualcosa che li ha toccati nel profondo e che reputano opportuno trasmettere a terzi, senza presunzioni o giudizi.
Questo ci ha portati a bussare a varie porte e trovarci davanti tanti sorrisi: così è stato ad esempio con Officina Meca, di cui siamo media partner, e con l’evento Cardini Atelier Aperti.
Con Cardini è stato amore a prima vista: loro hanno aperto le porte degli atelier artistici in città e noi non potevamo esimerci dal desiderio di dar voce a chi solitamente non viene messo – ingiustamente e per via delle regole del mercato – in luce. È stata un’esperienza davvero tanto gratificante.”
Mentre le Pellicane continuano a raccontarci i dietro le quinte del progetto, domando qualcosa di più sui collaboratori. Chi sono, da dove vengono, dove andranno?
“Siamo tanti, circa una ventina. Nel quotidiano, svolgiamo i lavori più disparati, ma nel nostro privato, ci lasciamo coinvolgere dalle passioni di sempre. Chi siamo? I nomi sono tanti. Ma ci piace pensare che lo stormo possa diventare sempre più numeroso e annoverare anche personalità provenienti da altre città e paesi. Il pellicano, seppur buffo, sa volare alto, varcare i confini, non restando confinato alla realtà che lo circonda, ma volgendo lo sguardo oltre le frontiere, verso le mete che più lo attraggono. Ferrara è solo una partenza, il desiderio e la cultura non hanno limiti!”
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