Non si tratta più di futuro: l’auto elettrica sta diventando realtà. Con forti limiti, con prezzi ancora non accessibili a tutte le fasce della popolazione, eppure decisamente in anticipo sui tempi previsti fino a pochi anni fa. Con lo stesso stupore, probabilmente, delle prime persone che hanno visto e sentito circolare le prime automobili un secolo fa, capita sempre più spesso oggi di sentire un leggero movimento di ruote, seguito da un’auto che non emette alcun rumore: soprattutto non impatta sulla qualità della nostra aria.
Quasi cinquemila auto vendute nel 2018, con un aumento del 148% rispetto allo scorso anno, dicono i dati di gennaio 2019, nonostante l’attesa per gli incentivi e la caduta generale del mercato dell’auto.
La situazione a Ferrara
Abbiamo voluto approfondire la situazione nella nostra città: prima di tutto, fondamentale per un’auto elettrica è la logistica. Qual è la situazione delle colonnine di ricarica a marzo 2019?
La rete è sicuramente ancora poco diffusa, seppure presente. Oltre ai punti segnalati in mappa (Corso Biagio Rossetti, Parcheggio Centro Storico in piazzale Kennedy, Largo Castello, via Garibaldi, via Felisatti e via del Lavoro) si possono aggiungere sei colonnine nel parcheggio della Decathlon di via Ferraresi, una nel parcheggio del Lidl di via Eridano ed una in viale XVII novembre, vicino alla sede ACI nel quartiere Doro. Una rete presente ma ancora impattante per chi ragionasse in termini di acquisto di un’auto.
In aiuto dovrebbe venire il protocollo d’intesa stipulato lo scorso settembre dall’Emilia Romagna (https://mobilita.regione.emilia-romagna.it/mobility-elettrica/doc/protocollo-dintesa-settembre-2018) che dovrebbe portare dagli attuali 174 punti di ricarica regionali a circa 1500 entro il prossimo anno.
Il punto di vista pubblico
Monica Zanarini del servizio Infrastrutture, mobilità e traffico del Comune di Ferrara, segue da vicino il percorso pubblico sul tema della mobilità elettrica: “A Ferrara vi sono numerosi mezzi ibridi ormai, mentre dal punto di vista puramente elettrico i numeri sono ancora bassi. A livello pubblico abbiamo una decina di mezzi completamente elettrici, che vengono ricaricati nella stazione di Via Marconi, con un ciclo completamente sostenibile: la struttura acquisisce energia con pannelli fotovoltaici e ricarica successivamente i mezzi tramite le colonnine.”.
Sicuramente è un tema importante che richiede anche cautele: “Bisogna che vi sia nei prossimi anni un’organizzazione urbanistica razionale – spiega Zanarini – in modo da evitare una diffusione non gestita dei punti di ricarica da parte di chiunque ne abbia interesse, per riuscire a regolare comunque il flusso di traffico e parcheggi, integrando le aree di ricarica. In più, tema recentissimo, l’ultimo decreto governativo sulla mobilità ci pone dei grossi interrogativi, perché apre il passaggio delle ZTL e delle zone pedonalizzate anche alle auto elettriche: in un’ottica in cui il parco macchine elettrico sarà sempre più numeroso, con queste decisioni si rischiano problemi veramente impattanti per la viabilità dei centri storici”.
Sono comunque temi da affrontare in futuro, sicuramente con un’alta priorità per chi dovrà gestire queste tematiche.
Il punto di vista dei costruttori
Abbiamo girato alcuni concessionari per capire quale sia la propensione e l’interesse per la mobilità elettrica da parte dei cittadini locali. In un riassunto breve: tanto interesse, parecchi dubbi e paure. Come ad esempio ci hanno raccontato in Smart (che dal 2020 produrrà solamente veicoli completamente elettrici, anticipando i grandi costruttori, ad eccezione di Tesla, casa che ha lanciato le maggiori innovazioni sul tema) c’è al momento parecchia richiesta di informazioni, in attesa di capire se i probabili forti incentivi statali (e disincentivi sull’uso di mezzi inquinanti) possano diminuire di molto la forbice di prezzo che attualmente separa le versioni normali da quelle elettriche. A Bologna, ad esempio, rispetto a Ferrara, c’è una maggiore propensione all’acquisto.
Ci raccontano di qualche possessore in città piuttosto soddisfatto: con un chilometraggio medio basso, un’auto elettrica è già tranquillamente utilizzabile e gode di alcuni vantaggi (il già citato accesso in Ztl, i parcheggi gratuiti sulle strisce blu, il bollo gratuito per cinque anni). Impressioni confermate da altri costruttori: l’orizzonte del vero e proprio cambio di mercato è lontano appena di pochi anni e si avvicina in fretta.
L’esperienza dei proprietari
Abbiamo, infine, avuto la fortuna di poter parlare con i titolari dello studio Foto Express, che per alcuni anni, da veri precursori, hanno avuto una Nissan Leaf di prima generazione, ora rivenduta ma provata agli albori della mobilità elettrica. Ci hanno raccontato di una esperienza ambigua: l’autonomia, già scarsa all’epoca, era nella realtà molto più ridotta e quindi difficoltosa da gestire nella quotidianità degli spostamenti per lavoro.
In più, una certa disabitudine degli autisti portava spesso ad avere la colonnina di ricarica occupata, nonostante sia vietato dal Codice della strada. Dall’altro lato, l’esperienza dell’auto era piena di soddisfazioni: un’auto completamente futurista, tecnologica, ad impatto zero per l’ambiente, godibilissima alla guida. “In futuro potremmo ripensare sicuramente all’acquisto di un’auto elettrica – raccontano – una volta compatibile per strutture, autonomie e costi, sicuramente sarebbe un desiderio”.
Questa fotografia di inizio 2019 ci restituisce insomma un quadro sulla mobilità elettrica di Ferrara ancora sicuramente acerbo. La sensazione è che altre città siano più avanti (basta controllare le mappe online) almeno a livello di punti di distribuzione delle colonnine. Sicuramente il fatto che ci sia interesse da parte dei cittadini, unito ad un piano di ampliamento della rete e sgravi fiscali in arrivo, fa pensare ad un imminente, profondo cambiamento della mobilità cittadina.
Così, forse tra qualche anno, immaginare le ruote di biciclette ed auto che sfrecciano insieme silenziose, sarà più la descrizione di una prossima realtà, che un sogno lontano.