Le gite in barca da sempre affascinano un po’ tutti, dai più grandi ai più piccoli, l’acqua rilassa, fa sentire coccolati… Così la Cooperativa sociale ferrarese Meeting Point, la quale si occupa di creare possibilità lavorative a persone con disabilità e/o disagi sociali, ha deciso di riportare in vita un cimelio storico, fermo ormai da troppo tempo: la Clumbina.
Con curiosità e voglia di scoprire qualcosa in più su questo progetto, siamo andati a trovarli nella loro sede, un piccolo magazzino immerso nel verde del paesaggio fluviale ferrarese, in via Smeraldina a Cassana, per intervistare Manuel Alleati, direttore della Cooperativa.
Come nasce il progetto e di che cosa si tratta?
Il progetto nasce dal rapporto di amicizia tra il nostro presidente, Don Domenico Bedin, e Antonio Antonioni, il presidente de “I Barcar ad Puatel” del Canoa Club Ferrara. Un giorno, chiacchierando del più e del meno, saltò fuori che stavamo cercando una barchetta, anche una vecchia imbarcazione, di quelle tipiche che si utilizzavano un tempo per navigare i fiumi… così lui ci disse che ne aveva una che si trovava sott’acqua da due anni, probabilmente era stata sommersa durante una tempesta, e che se fossimo riusciti a tirarla fuori, (cosa che lui aveva tentato di fare varie volte senza successo), ce l’avrebbe regalata.
Allora ci siamo armati di pazienza, e abbiamo cercato in ogni modo di tirarla fuori: prima con l’argano, poi abbiamo provato a tirarla con una fune attaccata ad un albero, con una catena, insomma, alla fine siamo riusciti a far emergere la Clumbina dall’acqua torbida del Po di Primaro, il fiume nel quale si era impantanata. Ovviamente l’imbarcazione era in pessime condizioni, sia per quanto riguarda la struttura lignea, sia per il motore, un motore piuttosto grosso, un VM 80 cavalli arrugginito. È stata un po’ una piccola sfida, ma l’abbiamo vinta, è venuto un falegname per riportare in vita la struttura, un meccanico, che ha smontato il motore, sostituendo alcuni pezzi ed ora è pronta per solcare i fiumi.
Imbarcazioni simili una volta si utilizzavano a scopo commerciale, per trasportare la merce. Per ora la utilizziamo tra di noi, facendo piccole gite per i vari canali, soprattutto qui sul canale Burana; quello che ci piacerebbe è organizzare escursioni a cui chiunque possa partecipare. Le tratte potrebbero essere diverse: da Ferrara ai lidi comacchiesi, oppure navigare il Burana, dove si trova il nostro Ristorante “La Casona”, ma soprattutto partire da Ferrara per arrivare fino alla chiusa di Valpagliaro, un piccolo luogo da tempo dimenticato e lasciato alle grinfie del tempo che una volta recuperato diventerebbe un gioiello.
Da poco infatti abbiamo acquistato il ristorante “La Paradora”, ristorante storico nei pressi della chiusa, un incentivo anche per creare un collegamento fra i due ristoranti che abbiamo in gestione.
Come mai avete scelto una campagna di crowdfunding per raccogliere i fondi?
Perché ci sembrava bello coinvolgere le persone, far conoscere questo progetto. È un servizio che vogliamo offrire ai cittadini, perciò quale modo migliore di una campagna crowdfunding per coinvolgerli attivamente? Volevamo anche, ovviamente, che avesse per loro un ritorno di qualche genere, infatti per ogni contributo vi sono varie offerte in base all’impegno. Abbiamo pensato di chiedere aiuto alle persone per renderle partecipi di qualcosa che diventerà poi un bene per la città.
Mancano pochi giorni e l’obiettivo da raggiungere (3000 € ndA) sembra lontano. Cosa pensate di fare nel caso non vada a buon termine la raccolta fondi? Proverete in altri modi a riqualificare la Clumbina?
Assolutamente si, questo è un tentativo che ci sembrava importante mettere in atto. Il nostro progetto andrà avanti ugualmente, indipendentemente dal risultato della campagna. Se non riusciremo in questo modo riusciremo sicuramente in un altro: la cooperativa sociale riuscirà a trovare altre modalità e risorse per portare a termine questo progetto al quale teniamo molto.
Quanto tempo servirà per riportare la Clumbina definitivamente a solcare i fiumi ferraresi?
Siamo molto ottimisti, l’idea è quella di cominciare ad organizzare le prime escursioni già in primavera, tra maggio e giugno. Magari inizieremo con piccole gite nei dintorni e pianificheremo qualche progetto coinvolgendo i due ristoranti. Vorremmo iniziare alla grande la stagione estiva avendo già la Clumbina operativa.
Perché una persona dovrebbe aiutarvi e a cosa può essere utile questo progetto?
Una persona dovrebbe aiutarci perché crediamo sia un bel progetto, ambizioso, che entra in una logica che già da qualche anno il territorio ferrarese sta cercando di proporre, cioè quella del ripristino della navigabilità dei fiumi. Inoltre, pensiamo che sia qualcosa dirottato verso un futuro che ricerca però qualcosa del passato, un ritorno ad un passato che si è un po’ perso. È un progetto che porta vigore al territorio: Ferrara ha bisogno di riscoprire il Po e i suoi affluenti. Questo è infatti un periodo di altissima sensibilità riguardo il tema della riscoperta del turismo naturale, come può esserne da esempio anche il cicloturismo. È giunto il momento di spingere in questa direzione.
Durante le vostre escursioni pensate di raggiungere luoghi storici della città? Avete già in mente qualche attività particolare?
Durante le escursioni si vedranno sicuramente luoghi caratteristici come chiese, delizie estensi… Villa Mensa ad esempio. Il tipo di imbarcazione stesso vuole essere un richiamo alla storia della città, quindi stiamo cercando di individuare alcune tappe che crediamo debbano essere raccontate e viste. Il nostro progetto è stato pensato principalmente per le famiglie, anche se la gita fuori porta in barca è affascinante per tutti… Abbiamo quindi pensato ad alcune animazioni; l’aperitivo sulla barca ad esempio, che può tenere fino a dieci persone. Per coinvolgere i bambini sfrutteremo sicuramente i parchi giochi dei due ristoranti, inoltre abbiamo in mente di proporre anche pacchetti/offerte con pranzo incluso.
Per concludere…
Cercheremo di ampliare il progetto della navigabilità, ma abbiamo anche in mente di rivalorizzare il ciclo turismo con progetti di riqualificazione di alcune zone ciclabili, come quella che passa davanti a “La Paradora”. Sono due temi che ci interessano molto anche come cooperativa, in quanto oltre a svolgere il lavoro di accoglienza, la Meeting Point è da sempre immersa anche nel settore del turismo e della ristorazione.
Per contribuire alla campagna crowdfunding o semplicemente per saperne di più: https://www.ideaginger.it/progetti/clumbina-torna-a-navigare.html