Questa serie di articoli riuniti sotto il titolo “Ferrara per i piccoli” nasce dall’idea di raccontare un mondo per molti nascosto, quello delle famiglie e dei bambini più piccoli. Con interviste, luoghi ed eventi proveremo a raccontare una cronaca che non esiste, per dare luce ad un mondo che si muove con ritmo sempre più veloce. Non vuol essere pubblicità o segnalazione per interesse: è la scelta, regolare, di un argomento che riguarda i più piccoli e le persone che li crescono, per accendere i riflettori su una tematica spesso fuori dalle prime pagine.
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“Voglio pensare che sia possibile fare giornalismo parlando di qualcosa di bello”. In maniera magari inusuale incontriamo per il primo articolo di questa serie Alexandra Boeru. Conosce Ferrara come le sue tasche e pure il suo accento è al 100% ferrarese, ma il nome tradisce origini lontane: Alexandra arriva infatti in Italia a 10 anni, dalla Romania. Da pochi mesi gestisce quello che è un sogno diventato realtà, quasi un terzo figlio: il sito Ferrara Famiglie, online all’indirizzo https://www.ferrarafamiglie.it.
Dal suo arrivo nel nostro Paese, frutto di un sogno diviso tra cultura e necessità di una sanità impossibile nel paese nativo, al portale per le famiglie ferraresi, sono passate diverse vite. Alexandra ci racconta di una esigenza vissuta in prima persona: connettere eventi, spazi, informazioni dedicate alle famiglie e ai bambini più piccoli in un sito che fosse guida e utilità per la comunità locale, di Ferrara e provincia. Perché il mondo delle famiglie difficilmente fa notizia, pur avendo un pubblico importante e soprattutto interessato, un mondo che spesso si muove in rete, si snoda nelle chat dei genitori, si sussurra nei parchi pubblici, eppure rimane interdetto di fronte alle mille domande che padri e madri si pongono: informazioni sulle scuole e gli asili, possibilità e metodologie per avere aiuti e contributi, spazi pubblici e privati in cui svolgere attività o assistere a spettacoli.
Così, nel giugno del 2018, un dominio web parcheggiato da qualche tempo, come puro sogno idealistico, diventa pian piano vivo e realtà, ancora oggi in divenire ma nel pieno della sua crescita.
La storia di Alexandra la vediamo a ritroso: la nascita del sito è conseguente ad una non programmata ma compiaciuta carriera nel giornalismo, con la scoperta dell’arte della produzione audiovisiva ed il lavoro a Telestense conclusosi con un doloroso e recente distacco. In Italia è arrivata con il sogno di trovare, nella patria della cultura e del vivere bene, cure mediche per il padre (violinista, in attesa di un trapianto) e una carriera per la madre, insegnante di musica.
La scelta di aprire il portale è per lei quasi filosofica. “Con questo percorso sono tornata serena. Volevo mantenere la mia professionalità giornalistica ma volevo anche scappare dalla tossicità della fredda cronaca, dagli eventi negativi, dalle polemiche politiche. Ho creato un luogo dove possiamo essere di aiuto a chi cresce i bambini”. Il lavoro, con l’aiuto di Stefano Ravaioli e Nicola Nuzzi, è stato quello di creare subito un importante archivio, ancora non esistente in provincia (e forse raramente in Italia) di scuole pubbliche e private (dagli asili alle medie) parchi (mappati per strutture e attrezzature disponibili) e luoghi dove poter seguire corsi, eventi o semplicemente stare in compagnia o affidare i propri piccoli per alcune ore.
Chiediamo ad Alexandra: che risposta c’è stata in questi primi mesi?
“La risposta è piuttosto importante e ci fa molto piacere: pur avendo un numero ancora esiguo ad esempio di persone che ci seguono sui social network, abbiamo numeri molto più importanti sulle letture, anche nell’ordine delle migliaia di accessi. Evidentemente c’è una condivisione delle pagine anche su altre reti e il fatto di non proporre direttamente le notizie dall’alto verso il basso ma, anzi, di ragionare a partire dal nostro pubblico, già ben chiaro e definito, ci aiuta ad andare incontro in maniera efficace ai nostri lettori”.
Ci racconta ad esempio della sorprendente risposta di una collaborazione last minute (circa quarantotto ore prima dell’evento) con il Teatro Nuovo, offrendo per uno spettacolo un prezzo agevolato partendo dall’articolo sul portale, che ha prodotto quasi cento biglietti venduti in poche ore. Parliamo della grande varietà di offerte che esistono, pure ancora senza rete che le avvicini al grande pubblico: le letture nelle biblioteche, i laboratori, gli spazi come le ludoteche, gli eventi a teatro. E della grande richiesta dietro alla burocrazia necessaria per i genitori: gli open day, i siti o le procedure d’iscrizione nelle scuole, le pratiche per avere aiuti finanziari; tutte informazioni pubblicate con tempestività per aiutare genitori spesso confusi.
Ragioniamo insieme di esigenze probabilmente non percepite, anche dal punto di vista della domanda, come attività sportive o ricreative nel fine settimana, giorni considerati “per le famiglie” e invece pieni di richieste di spazi e momenti da condividere, rispetto ai consueti orari post scolastici che obbligano a furiose corse lungo la settimana, con una scarsa ottimizzazione del tempo famigliare.
“Penso che quello che sto facendo possa avere anche un valore etico, sinceramente. – dice Alexandra -. E voglio dimostrare come sia possibile vivere nel mondo giornalistico parlando di cose belle, cose utili. Quello dell’infanzia è un mondo che ha necessità di essere raccontato.”