Tenero e tenace strumento per conservare ricordi, la grafia su carta rappresenta ancora oggi un prezioso serbatoio di testimonianze del passato, prossimo o remoto che sia. Attraverso la materialità delle lettere scritte a mano, è possibile farsi un’idea dei cambiamenti sociali, dei desideri di una comunità, talvolta dell’indole guerriera o compassata di chi sceglieva le parole che avrebbero composto il messaggio da spedire. Senza tralasciare tutto il contorno di ansie e preoccupazioni, gioie o speranze che alimentavano un’attesa.
O, parimenti, le diverse reazioni d’accompagnamento alla lettura di una missiva. E di epistole vergate a mano è densa la locandina della rappresentazione ‘Che cos’è l’amor’, andato in scena in Sala Estense nella sera dello scorso 14 dicembre. Uno studio teatrale come momento di sbocco di un apposito percorso laboratoriale, e inserito nell’ambito del più ampio progetto sociale, dal titolo ‘Il teatro e il benessere’. A dirigere il lavoro il regista e pedagogo teatrale Michalis Traitsis dell’associazione ‘Balamós teatro’, con la collaborazione artistica di Patrizia Ninu, di Andrea Casari per le foto, e di Marco Valentini per il video. Un lavoro di squadra in quanto promosso da Asp – Centro servizi alla persona, le sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil, e il Centro teatro universitario. Protagonisti e destinatari insieme dell’iniziativa, in una sorta di circuito osmotico, persone affette da malattie neurodegenerative, loro familiari e caregivers. Coloro, cioè, che se ne prendono cura. Oltre a operatori socioassistenziali e studenti. A curare invece il progetto da ormai quattro edizioni, lo stesso Michalis.
Un progetto, finalizzato a essere integrato nell’insieme delle attività riabilitative, e ad articolarsi intorno ai momenti di laboratorio. Una dimensione nella quale ciascuno si presenta agli altri, a prescindere dalla malattia, e impara a sperimentare con compagni e familiari un cerchio di stimoli, incoraggiamenti e solidarietà, rivolto alla costruzione di una sorta di respiro corale. Che sia creativo di nuove modalità relazionali, e che ponga il singolo partecipante a contatto sia con i propri limiti che con le proprie risorse. A questo proposito, i percorsi che hanno condotto alla realizzazione dei quattro studi teatrali, a fine laboratorio, si sono soffermati su differenti campi di azione. Memoria emotiva, futuro, altrove e amore, non sono soltanto quattro tematiche generiche. Ma sono il frutto di un lavoro originato da suggestioni, indotte da musiche, canti o esercizi teatrali. La memoria emotiva, dunque, come patrimonio di ricordi tramandati sotto forma di storie e narrazioni. Il futuro come momento onirico da svelare prima sé, e poi agli altri. L’altrove come luogo dove dar vita a una realtà altra rispetto a quella vissuta. E infine l’amore, come sentimento manifestato appunto attraverso la materialità di una lettera scritta. Pescando esempi epistolari nella letteratura che raccontano del sentimento amoroso rivolto a una persona, a una figlia, a un’idea politica.
«Una serata bella e intensa, e un esempio di comunità», sottolinea il regista Michalis, successivamente alla conclusione del lavoro. Come per le precedenti edizioni, dell’intero progetto verrà realizzato un video, nel cui montaggio troveranno posto il laboratorio, l’allestimento dello spettacolo e le interviste. La presentazione avverrà in occasione del prossimo ‘Caregiver day’, probabilmente nel periodo primaverile del nuovo anno.