Maestosa, superba, elegante. La Cattedrale di Ferrara, con i suoi venerandi 883 anni d’onorato servizio, osserva silenziosa la vita di quella città sulla quale ha visto scorrere un grande fiume, sfilare le nobili famiglie al cospetto del primo duca d’Este, mercanteggiare tra un turbinio di voci e volti.
E oggi, accoglie sulla sua facciata rugosa un velo delicato che l’accompagnerà in una transizione dolorosa ma assolutamente necessaria, verso un nuovo splendore.
Come al solito, sono persa tra mille pensieri quando un sonoro “Ciao Ross!” mi riporta alla realtà.
Che bello, Lorenzo. Non ricordo di averlo mai visto senza un sorriso sul viso.
Qualche minuto dopo, ci ritroviamo seduti al tavolino di un bar della piazza, lo sguardo rivolto verso la Cattedrale, ancora nascosta dietro le impalcature. “Sarà un bel cambiamento, da oggi in poi…” dice.
Per chi non lo conosce, è ora di fare le presentazioni.
Lorenzo Cutùli, ferrarese di lontane origini normanne, scenografo, costumista, scultore, pittore e docente universitario (Accademia delle Belle Arti di Venezia, UniFE…). Reduce da anni di successi teatrali a livello internazionale, ha collaborato con personaggi del calibro di Abbado, Kemp, Petit, Ronconi su palchi spagnoli, argentini, cinesi, svizzeri ed inglesi e ha vinto, nel 2014, il premio International Opera Award-Oscar della Lirica come miglior scenografo presso l’Anfiteatro Katara di Doha (Qatar). Poliedrico e sempre pronto a mettersi in gioco, oggi si presenta come l’ autore del meraviglioso telone sotto il quale si celerà la celebre facciata del Duomo.
Lorenzo non è nuovo a questo genere di creazioni. Ricordate quell’immensa installazione, apparsa sulle impalcature teatro comunale lo scorso anno, sulla quale mossi dal vento dondolavano fastosi lampadari e si leggevano i primi progetti della Foschini, immersi tra nuvole tutte ferraresi? Ebbene, indovinate un po’ chi l’ha progettata…
Galeotto fu il telone: è proprio da lì che tutto ha avuto inizio. Quel teatro, quella fabbrica di idee che ha visto le menti sollevarsi su un cielo quasi magrittiano e confondersi in connessioni archittettoniche e atipiche geometrie sull’angolo di Corso Martiri, ha attirato gli sguardi su di sé coinvolgendo gli spettatori in evocazioni oniriche, neobarocche, visionarie.
Tra il pubblico, noi tutti. Tra noi tutti, Stefano Lolli, storica firma del Resto del Carlino di Ferrara.
“Non so esattamente come sia successo, secondo quale sequenza logica. Stefano mi aveva fatto i suoi complimenti per il lavoro e poi, mentre chiacchieravamo, d’un tratto, aveva detto: e se lo facessimo sul Duomo? Mi ricordo che sulle prime ero rimasto stupito ma poi, ascoltandolo, ho visto il potenziale. Il Carlino avrebbe promosso il fundraising e avremo cercato degli sponsor. Il progetto ha iniziato a prendere forma, è stato supportato dal giornale e sottoposto all’attenzione della Curia e di don Stefano Zanella, responsabile dei beni culturali dell’Arcidiocesi di Ferrara – Comacchio che ha dato il suo assenso. Così, ad incarico ricevuto dall’alto vertice, ho visto arrivare il benestare e il decisivo supporto di Confindustria, il patrocinio del Comune, il MIBACT, la Soprintendenza per i Beni Culturali… Cos’avrei potuto domandare di più?”
Gli occhi di Lorenzo, mentre parla di quello che costituisce non solo una grande soddisfazione ma anche una notevole sfida in una città come Ferrara, città gioiello splendente ma sonnolenta, a volte quasi sorniona, brillano.
Il Duomo rappresenta per la nostra piccola comunità un punto cardine, non solo per la sua intrinseca valenza religiosa, ma anche come simbolo di una città che gli è cresciuta intorno, che vede il suo campanile svettare sul tanto passeggiato Listone da ormai mezzo millennio e che non si stanca mai di ammirarlo. In quanti abbiamo brontolato, parlando spesso a sproposito, per via di quei lavori tanto antipatici quanto assolutamente necessari, che oscureranno il misterioso Giudizio Universale ancora in cerca di autore e quei rilievi marmorei di Nicholaus che fanno invidia a mezza Italia.
Ma, come si suol dire, il dado è tratto, les jeux sont faits. Quindi basta struggersi per questa momentanea perdita, non siete un po’ curiosi di scoprire in cosa consisterà questa sorpresa?
Partiamo dalle dimensioni. Larghezza: 40 metri, più o meno come una catena di centosessanta coppiette ferraresi fatte secondo la ricetta della nonna. Altezza: 30 metri. Sottraete mentalmente qualche panitt e dovreste esserci.
Ed il soggetto? Cosa vedremo?
“Sono partito da quattro proposte, cercando di trovare la giusta chiave che potesse rendere omaggio a un edificio così importante quale il Duomo. Ho provato dunque a concentrarmi sulla sua natura, sul suo vissuto e sulle sue storie e pian piano tutto si è delineato da sé. Ferrara, in questo momento, manca di preziosità e l’assenza della visione della Cattedrale nuoce in ulterior misura…quindi quale miglior risposta se non l’Oro? Le tinte dorate inondano il tendone in ogni sua parte, rendendo il centro dell’opera uno scrigno di luce, sottolineando ogni elemento di quello che sarà un protiro elegante accarezzato da sipari foderati di note musicali. Se ci pensi, quale miglior maniera di arrivare alla comunicazione spirituale se non il canto? Gli Antifonari, alcuni dei quali, stupendi, soggiornano nel Museo della Cattedrale, mi hanno indicato la via. Sarà come decifrare un codice che, in piena coesione con il messaggio custodito dalle immagini, porterà con sé i segreti di una lingua universale.”
Un “telone parlante”, quasi “cantante”, oserei!
“In realtà ci saranno proiezioni altre sorprese, queste non saranno le uniche possibilità di lettura. Il cantiere per il restauro della Cattedrale durerà anni e desideriamo che, nonostante le difficoltà dei lavori, la piazza del Duomo resti il fulcro della vita cittadina, crocevia di umarells e sfondo delle passeggiate dei turisti nonché luogo d’incontro per appuntamenti dei ferraresi. Desideriamo che questo telone riporti la preziosità, la luce, coniugando la vocazione sacra e quella un po’ più profana.”
Da brava e inguaribile curiosa, ho posto tante altre domande e avrei ancora tanto da raccontare… ma, se svelassi tutti i dettagli, vi brucerei la sorpresa…
Appuntamento in Piazza della Cattedrale, ne vedrete delle belle.
1 commento
Finalmente a febbraio
Ferrara e arrivato un po di luce era ora grazie per il bel lavoro e il buon pensiero grazieeeeee