“Lavorare 80 giorni in questa maniera significa avere capacità imprenditoriali e organizzative fuori dalla norma. Una scommessa che non tutti avrebbero accettato, ma grazie ai sacrifici degli operai e dei residenti abbiamo uno stadio gioiello per il calcio e che riqualifica il quartiere”.
Tiziano Tagliani
“Un ringraziamento doveroso a chi ha lavorato. Abbiamo centrato un obiettivo che difficilmente si pensava raggiungibile, tanto che ci stavamo organizzando per giocare fuori anche la seconda gara interna. La città si è stretta intorno a tutti noi, a parte poche lamentele. Grazie a tutti, ed a lunedì sera… Ah, dimenticavo: non potremo andare in Europa League perché, nel caso, lo stadio sarebbe insufficiente!”
Francesco Colombarini
“In tre anni siamo passati da 7500 a 16000 posti in un contesto residenziale: è stata scritta una delle pagine più belle della città, con un picco di operai di 250 alla volta e decine di imprese coinvolte. Il lavoro di gestione e organizzazione del cantiere non è stato
indifferente, mi associo a tutti i ringraziamenti fatti e li estendo ai nostri ingegneri. E alla Spal: se non ci fosse stato lo spirito di questi anni, oggi non saremmo qui”
Aldo Modonesi
“Si è capito che lo stadio era un asset su cui investire. Qui è stato fatto qualcosa di incredibile, si lavorava 24 ore al giorno, mai visto prima in vita mia, in altri posti ci invidiano. Merito di operai che si sono indossati la maglia della Spal nella casa dello sport ferrarese, e questa da oggi sarà sempre anche casa loro. Stiamo raccogliendo le adesioni, chi vorrà lunedì sarà a vedere Spal-Atalanta”.
Andrea Gazzoli
“Ci sono stati momenti duri, ma li abbiamo superati perché siamo una grande famiglia e il rapporto con l’amministrazione è stato fraterno. Il nuovo stadio è un gioiello che gli altri presidenti di Serie A non vedono l’ora di vedere, motivo d’orgoglio averlo a Ferrara: deve diventare una bolgia!”.
Walter Mattioli