Tanto tempo fa. (ride) Da bambina ho fatto danza ritmica e poi moderna; dopo il liceo classico era ora di prendere delle decisioni circa il mio futuro. Sono figlia di un avvocato e così ho iniziato giurisprudenza, ma non mi piaceva e dopo un anno mi sono iscritta all’Isef perché ho sempre avuto due grandi passioni: la danza e l’insegnamento. Nel frattempo sono entrata nel mondo del fitness ed è nato il movimento “City Jam”, il cui obiettivo era quello di portare le movenze della strada di New York e Los Angeles all’interno della palestra, al fine di creare una sorta di aerobica più danzata. Ho seguito questo corso e sono così diventata istruttrice di City Jam. Successivamente ho frequentato la Hip-hop Cruisin, una scuola itinerante che mi ha portata in giro per l’Italia, dandomi l’opportunità di conoscere tanti insegnanti. In seguito sono andata a studiare in America e lì ho finalmente conosciuto l’hip-hop vero, un’esperienza meravigliosa!Sabrina ha la capacità di trasmettere tutta la gioia che le provoca il ricordo del suo percorso, una strada che le ha donato tante soddisfazioni, ma che l’ha anche messa davanti a grosse difficoltà.Ho avuto un serio problema alla schiena e, dopo un intervento andato male, ho fatto due anni di riabilitazione. Nel frattempo mi sono detta “amo muovermi, ma non posso più farlo come prima”. Così nel 2009 ho iniziato un nuovo percorso di formazione professionale: dopo un master alla Ca Foscari di Venezia mi sono iscritta all’IFRA, la Scuola di Formazione di Bologna, e sono diventata psicomotricista. La psicomotricità è una pratica pedagogica che accompagna il bambino nella sua crescita svelando quali sono i suoi punti di forza e aiutandolo ad acquisire fiducia nelle proprie capacità. E’ un’esperienza unica per i bambini, i quali vengono accolti in uno spazio preparato per i loro giochi). Il principio da cui parte questa pedagogia è che il movimento è vita e il movimento è il principale mezzo di espressione che hanno i bambini da zero a sette anni.
Grazie al percorso intrapreso ho avuto modo di vedere gli incredibili benefici di questa pratica e me ne sono innamorata, specialmente dopo aver avuto una bimba molto prematura: in quel momento ho capito che il movimento è estremamente legato a ciò che la psiche riceve e la mente vuole trasmettere.Così hai deciso di aprire una tua palestra?
Sì, cinque anni fa, insieme a mia sorella Stefania, compagna di tante avventure ed anche lei molto vicina, per formazione professionale e sensibilità, al mondo dell’infanzia, ho aperto questo posto – Sabrina allarga le braccia sorridendo e indica lo spazio intorno a se –; avevamo bisogno di un luogo tranquillo, “quasi intimo” per creare un ambiente adatto ad accogliere bambini e genitori. Qui ho finalmente potuto unire le mie due grandi passioni: la danza e la psicomotricità.
La palestra delle due sorelle Lopez, situata in via Succi 21, ha infatti un doppio nome: Il mondo dei bimbi che in alcune giornate offre corsi di psicomotricità infantile e Hip hop room che in altre giornate propone corsi di danza hip hop, danza creativa (primo approccio al movimento, senza un’indicazione tecnica precisa) e, da quest’anno, anche danza moderna e danza classica.
Nel corso degli anni hai partecipato a molti spettacoli?
In vent’anni ho ballato con coreografi e ballerini di Los Angeles, come Sheldon Robins alla fiera del Fitness e Tony Stone e Milo Levell a Domenica In nel ’98. Con Le mie compagnie (Inside, Metropolis e Break Bounce) ho partecipato a diverse edizioni dei campionati nazionali di Hip Hop, classificandoci terzi per tre anni consecutivi, nonché ad altre manifestazioni su tutto il territorio nazionale. Ho ballato per la compagnia “Unity in Diversity” di Marisa Ragazzo e Omid Ighani – illustri esponenti del panorama hip hop – e nel 2004 ho danzato per l’”Academy Crew”, sempre di Marisa Ragazzo e Omid Ighani, portando in scena uno spettacolo di House e Video Dance. Ho studiato presso il “Broadway Dance Center” a New York e ho organizzato e ballato per lo spettacolo “Hip Hop Roots” tenutosi a Ferrara in piazza Municipale e l’anno successivo al Teatro Storchi di Modena. Dal 2007 ad oggi ho organizzato e danzato per “Hip hop for life”, giunto all’ottava edizione, e per la prima e la seconda edizione di “Dancemotion”.
Qual è stata l’esperienza più bella, quella di cui serbi il ricordo migliore?
Non è tra queste (mi dice Sabrina sorridendo, con gli occhi che si illuminano) È stato mio marito a farmi la sorpresa più bella e grande della mia vita. Durante la mia lunga riabilitazione dopo i due interventi alla schiena guardavo sempre la trasmissione “So you think you can dance” e c’erano coreografi di danza contemporanea che mi facevano impazzire! Un giorno Stefano mi dice “andiamo ad Atlantic City, vai a studiare con loro!”. Su 800 iscritti io ero l’unica italiana. Non mi sembrava vero, mai avrei immaginato di poter danzare con loro. Quella è stata decisamente l’esperienza più significativa che io abbia mai vissuto.
C’è stato un evento preciso, un momento specifico in cui hai capito che nella vita volevi dedicarti alla danza?
Mi è sempre piaciuta la danza, fin da quando ero piccola, ma in realtà vi è qualcosa di molto più profondo e intimo che mi lega ad essa. Proprio un paio di giorni fa stavo facendo lezione di danza creativa con le piccoline, ero triste e preoccupata per cose personali… ho acceso la musica, mi sono seduta di fianco alle bambine e abbiamo iniziato a “scaldare le gambe e i piedi”. Ad ogni suono e movimento sentivo una vibrazione dentro di me, qualcosa che si muoveva dall’interno e tutto ciò che stavo sentendo usciva fuori sotto forma di movimento. Una sensazione quasi magica che da sempre dà senso a ciò che sono e che faccio. Penso di aver trasmesso questa piccola magia ad alcuni miei allievi e allieve nel corso degli anni e oggi, che mi dedico all’insegnamento della danza dei bambini, leggo nei loro occhi molte sensazioni simili. Molte volte percepisco come stanno e cosa provano semplicemente guardando il loro modo di muoversi.
Parli spesso di sensazioni ed emozioni… che tipo di riscontro emotivo hai dall’insegnamento, dai bambini o anche semplicemente dai genitori?
Gli abbracci ed i sorrisi dei bambini sono la nostra più grande soddisfazione; sembra banale, ma i bambini sono sinceri e quando entrano in relazione con noi lo fanno nel modo più puro. La loro gioia quando riescono a realizzare un gesto e il senso di potenza e di autonomia che scaturiscono da ciò, sono la linfa del nostro lavoro. Con i genitori a volte è più difficile, ma quando il pregiudizio viene rimosso o le barriere difensive si abbassano, nasce il dialogo, il confronto e, di conseguenza, lo scambio. I genitori scoprono aspetti nuovi e/o sconosciuti dei loro bambini e tornano a casa soddisfatti e contenti perché hanno la possibilità di osservare i propri figli con uno “sguardo nuovo”.
Il 5 giugno, presso il teatro Nuovo di Ferrara, andrà in scena lo spettacolo che hai organizzato insieme a tua sorella, dal titolo “Dancemotion#3″…
Si, si tratta della terza edizione di uno spettacolo realizzato per la prima volta nel 2007. Attraverso la danza urbana volevamo parlare del mondo delle emozioni, come l’amore, la follia, la rabbia, la vanità, la bellezza,… Nel 2009, dopo la mia riabilitazione, sono finalmente riuscita a risalire sul palco con Dancemotion#2 a cui hanno partecipato ospiti famosissimi nell’ambiente urban. In questa edizione mettiamo in scena gruppi che fanno o hanno fatto parte della nostra storia personale e professionale, dando anche spazio ai nostri piccoli allievi che si affacciano al mondo della danza. Dancemotion#3 è una sorta di “fotografia” di un momento professionale: riassume una storia fatta di esperienze belle, ma anche di momenti duri. Per l’occasione ci sarà un supporto visual e sarà un po’ come andare al cinema, con un’introduzione sull’importanza di ascoltare il proprio corpo.
Dancemotion#3 è uno spettacolo che porterà in scena generi diversi, con coreografie realizzate da ballerini dai background differenti; sul palco saliranno infatti numerosi gruppi: Il mondo dei bimbi, Hip hop room, Danzamando.form, Let’s dance, Collettivo AP Side, B Crew, Large Fusion, family Affair e D-Stars.
Nel mondo della danza è spesso difficile collaborare, ma questo spettacolo dimostra che se vi è una vera passione comune, si può lavorare bene insieme. Sarà uno spettacolo adatto a tutti, un viaggio emozionale con oltre 150 interpreti dove l’hip hop e la danza moderna, classica e contemporanea, insieme a Federica Massa, Francesca Audino, Caterina Ghirotto (della compagnia Danzamando.form ndr) e Rocco Suma, presenteranno performance originali e di grande attualità su un argomento tanto raccontato, ma spesso sottovalutato: la pulsione, l’emozione, il sentimento.
Ancora una volta mi parli di emozioni…
Si perché l’emozione è molto legata al “potersi sentire”, al percepire il proprio corpo e questo è importante specialmente per i bambini. A loro oggi si richiede molto, ma spesso li si osserva poco. I bambini hanno bisogno di esprimersi attraverso il movimento, ma non sempre hanno lo spazio adeguato per farlo. Noi ad esempio iniziamo la nostra lezione con il “gioco delle pose”: ci mettiamo in cerchio e a turno i bimbi devono scegliere un’espressione o una posa in base a come si sentono quel giorno, o in quel particolare momento, così da comunicare agli altri le proprie emozioni.
Ho già rubato a Sabrina molto tempo prezioso, tempo che deve dedicare ai sui allievi, i quali la aspettano impazienti di incominciare la loro lezione. Decido di rimanere fino alla fine, attratta dalla grinta che Sabrina trasmette con un sorriso avvolgente che si propaga come un’onda alla quindicina di bambini e bambine che ha davanti a sé. Sabrina Lopez ha una passione immensa che comunica e propone in maniera giocosa, divertente e coinvolge; lo fa con successo perché la prima a divertirsi è proprio lei. Finita la lezione mi avvicino a Sabrina, perché c’è un’ultima cosa che desidero domandarle:
Se ti chiedessi di dirmi cos’è per te la danza usando solo 3 parole, quali sceglieresti?
La danza è… è potenza, è espressione di sé; la danza è energia pura.