Ho già incontrato Luca Bretta diverse volte, ma non ci eravamo mai dati appuntamento in quella che da anni è un po’ la sua seconda casa, la Facoltà di Farmacia di Ferrara. Luca è nato a Cento, ma da anni vive tra Madonna di Campiglio e la città estense, coniugando e mescolando gli studi con la sua infinita passione per la musica. Il chiostro di Santa Maria delle Grazie è illuminato dal sole delle cinque del pomeriggio; ci sediamo sul muretto caldo della corte interna e iniziamo a parlare di una passione comune: la musica.
È da poco partito il tuo tour in giro per l’Italia: come sta andando?
Abbiamo iniziato il 4 aprile al Circolo Arci Bolognesi di Ferrara ed è andato tutto molto bene. Il fulcro delle persone che mi segue è qui a Ferrara e, partire da casa, dona una motivazione in più per proseguire nel giusto modo. La seconda tappa del tour si è tenuta il 14 aprile a Tione di Trento, la terza il 26 maggio a Milano e in programma ci sono altre due date: il 28 luglio a Ospedaletti (IM) e il 12 agosto presso il bagno Ipanema del Lido di Volano. Il calendario è in aggiornamento, in autunno sono previsti concerti al chiuso. Oltre ai vecchi pezzi stiamo portando anche i brani del nuovo disco. Abbiamo cambiato formazione, ora alla chitarra c’è il mio grande amico Marcello Marzola.
Come hai selezionato le città in cui esibirti?
Le ho scelte in base al pubblico che mi segue, volevo dare la possibilità a chi mi ascolta di venire a un mio concerto. Attraverso i social network, specialmente Instagram, ho cercato di capire qual’era il modo migliore per raggiungere i miei fans.
Subito dopo averli chiamati fans Luca si corregge e mi dice “si ecco, la gente che mi segue insomma…”, con un lieve imbarazzo che cela la sua grande umiltà, quella di un ragazzo giovane con un grande sogno nel cassetto: vivere della sua musica.
I miei concerti sono spesso in concomitanza con gli eventi che organizzo con AFD, la sigla sta per All For Disconnected, un team di promozione e produzione artistica e organizzazione di eventi composto oltre che da me dal cantautore e promoter Luca Ross e da Mattia Ferrari dello studio di registrazione The Mask di Ferrara. Un paio di eventi che abbiamo organizzato sono stati “Sbattimento” e “Love Adventure”, il format prevede sempre all’interno della serata l’esibizione della band. A volte mi esibisco da solo, con chitarra o pianoforte, altre invece sono supportato dalla band formata da Alan Bignardi alla batteria, Tommaso Furini alla tastiera e la new entry suddetta Marcello Marzola alla chitarra.
È stato difficile organizzare il tour?
È un bello “Sbattimento” – mi dice Luca citando l’evento di cui mi ha parlato poco prima e lo fa con un simpatico sorriso sghembo –; la cosa faticosa è cercare i locali giusti in cui esibirsi, ma come dico sempre “chi ben semina, tanto raccoglie”. Per ora posso dire di essere contento.
Oltre al tuo Love Adven-tour hai altri progetti in cantiere?
Da oggi esce il video di Buonanotte, traccia 7 del mio ultimo disco l’1%; lo abbiamo girato a Verona. Finalmente poi posso dire una cosa che fino ad ora avevo tenuto nascosta: sto producendo musica per altri artisti. Ovviamente continuo a scrivere anche nuovi brani miei.
Passo dopo passo stai raggiungendo buoni traguardi. A Vigarano Mainarda ad esempio hai aperto il concerto di Gio Sada, vincitore della nona edizione di X Factor. Come hai fatto?
Gliel’ho semplicemente chiesto – mi dice Luca con un sorriso sfacciato e, con la sua solita autoironia, aggiunge: pensi che qualcuno mi direbbe mai di no?