Arrivo in anticipo sotto la Torre, unica superstite delle cinque torri che costituivano l’ampio complesso edificato a Copparo da Ercole II tra il 1540 e il 1545, nonché l’ultima delle diciannove delizie costruite dagli Estensi nel ferrarese.E’ un luogo che trattiene silenziosamente i racconti di un tempo passato tra le fessure delle pietre delle sue antiche mura, e poi, dal 1982, da quando ospita la Biblioteca Comunale di Copparo, quelli di un tempo più recente tra le pagine dei libri che conserva.
Arrivo in anticipo e allora passeggio, e mentre passeggio mi guardo intorno e ripenso alle estati trascorse nel cortile che si apre tra la residenza municipale e la torre, a sperimentare, grazie ai laboratori della “Torre dei Bambini”, i segreti del cartone animato e dell’immagine in movimento. E ai momenti passati tra le mura di quella torre, quando a “Invito alla lettura” (una sorta di “un pugno di libri”) sfidavo i compagni cercando con grande entusiasmo di accaparrarmi il titolo di “migliore lettore”. O quando per concludere una ricerca scolastica ci si recava in biblioteca per integrare i contenuti dell’enciclopedia di casa con altri più specifici e aggiornati, confrontandosi con la bibliotecaria o con i compagni e ci si sentiva puntualmente rimbottare “silenzio!”.
Ricordo l’ascensore che in un brivido (il rischio che si bloccasse era sempre molto elevato) ti portava al secondo piano, alle biblioteche dei piccoli e dei grandi, o al piano ancora di sopra, alla fono-videoteca, uno stanzone stracolmo di cd e videocassette che tutti prendevano in prestito per poi, a casa, masterizzarli.
Sono lì ad aspettare chi arriverà ad inaugurare la nuova Biblioteca, ed è uno spettacolo perché il cortile si riempie, un sacco di gente palesemente divertente, curiosa e strana, che non ti immagineresti di vedere in una biblioteca. Ma anche un sacco di gente che invece ti immagineresti proprio di vedere in una biblioteca. Mi è sembrato un posto democratico, aperto a tutti, di una ricchezza incredibile.
Spesso capita di sentire qualcuno esclamare “Quel libro è fuori catalogo, non lo posso leggere” e invece ci sono le biblioteche, dove puoi trovare e leggere libri gratis, tenerli un mese e anche di più, riportarli e poi riprenderli. Le biblioteche sono sempre state riconosciute come luoghi preziosi, e per questo sono stati spesso estremamente protetti e per tanto tempo non aperti a tutti.
Poi, per fortuna, la conoscenza è esplosa e le biblioteche aperte a chi le voleva frequentare. E da allora sono più o meno riuscite, non senza fatica, a stare al passo con i cambiamenti, dal catalogo in rete (l’Opac) al presito interbibliotecario, alle postazioni web.
A parlare di libri, di biblioteche e bibliotecari non si sa da dove cominciare. Gestire una biblioteca credo sia qualcosa di incredibilmente complesso, perché la biblioteca contiene cose ferme, mentre fuori cambia tutto il resto. È un aggiornamento continuo per rendere sempre più fruibile qualcosa di immobile a un pubblico che cambia e per questo il ruolo del bibliotecario deve essere sempre piùquello di navigatore del sapere.
Basta fare un giro di qualche minuto sul catalogo di una biblioteca per capire quante cose non sono su internet e non potranno mai esserci, perché non si può di certo trasferire sul web un libro antico senza che questo ne perda di fascino e senso, il senso di cui il tempo lo ha intriso.
Nell’attesa, mi addentro in solitaria, mentre tutti all’esterno attendono il taglio del nastro.
Oggi la Biblioteca Comunale di Copparo “Anna Frank” la troviamo rinnovata, nelle persone che la gestiscono e nei locali che la ospitano, oggetto nell’ultimo anno di un consistente intervento di riqualificazione e ripristino in sicurezza. Ospita migliaia di volumi, disposti ora su tre piani e organizzati in spazi misti, multimediali e interattivi, accogliendo al suo interno un’ampia varietà di mezzi di comunicazione e di metodi di presentazione in una logica di biblioteca-mediateca (dal libro illustrato al saggio, dalle riviste ai dvd).
Diverse le sezioni che mi hanno colpita, da quella dedicata ad Anna Frank a quelle del “Vivere sostenibile” e di “Copparo e dintorni”, perché per una biblioteca comunale uno dei compiti fondamentali è quello di raccogliere, conservare e rendere disponibile la documentazione relativa alla storia e all’attività del proprio territorio di riferimento.
“So quello che voglio. Ho uno scopo, un pensiero, ho la fede e l’amore. Permettetemi di essere me stessa e sarò soddisfatta” sovrasta l’ingresso principale, a fianco del ritratto di Anna Frank disegnato dal giovane illustratore ferrarese Lorenzo Miola. In memoria di chi come Lei ha fatto della lettura e scrittura strumenti di salvezza, perché nei libri spesso si trovano le risposte alle proprie domande, incoraggiamento e conforto.
Forse non sarà più quel luogo silenzioso in cui trovare e leggere un libro, ma sempre più un luogo d’incontro, in cui sperimentare un mix di nuove tecnologie, dove mettersi in gioco e trovare uno spazio dove esprimere i propri talenti e abilità.
E credo che non vada trascurata la capacità aggregativache può svolgere, anche in senso multiculturale, sebbene la finalità principe non debba essere quella di fare incontrare le persone, per questo ci sono o ci dovrebbero essere altri luoghi. Ma quando questo avviene attraverso eventi, laboratori, progetti, è sicuramente un arricchimento per la comunità. Una biblioteca deve sicuramente cercare di mantenere inalterate le sue funzioni principali quale luogo di conservazione della memoria e mediatore e facilitatore di scambi di conoscenza.
A Copparo, la Biblioteca rappresenta, oggi, uno dei pochi luoghi di cultura e aggregazione rimasti. Questo grazie ad alcune persone, in primis Luciano e Patrizia, che hanno speso negli anni competenze e tempo per rendere questo luogo quello che è stato e che è oggi. Perché i luoghi li fa chili vive, chi semina, chi raccoglie, chi costruisce, chi vive con curiosità. E per questo credo che l’essenziale sia viverci in mezzo più giorni possibile, respirarne l’aria, leggere.
Come diceva la celebre scrittrice britannica J. K. Rowling: “Nel dubbio, vai in biblioteca”.
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